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La realtà della comunità cinese in Italia: evoluzione, presenza e caratteristiche

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  La realtà della comunità cinese in Italia: evoluzione, presenza e caratteristiche 1. Radici e sviluppo nei distretti tessili La presenza commerciale della comunità cinese in Italia è divenuta fortemente visibile dagli anni Ottanta in poi. I primi immigrati giunti a cavallo tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta trovarono terreno fertile in due aree emblematiche: Prato in Toscana e San Giuseppe Vesuviano in Campania. A Prato, colpita dalla crisi del distretto tessile tradizionale, i primi migranti – inizialmente lavoratori a domicilio per terzisti – si affermarono poi come piccoli imprenditori nel pronto-moda, concentrandosi nell’area del Macrolotto Zero e realizza ndo un distretto parallelo volto alla produzione rapida e a basso costo. 2. Un modello produttivo controverso Il modello produttivo sviluppato a Prato ha permesso alla comunità cinese di emanciparsi nel giro di pochi anni: da fornitori a imprenditori capaci di gestire internamente l’int...

Marco Rizzo: clima, inquinamento e lotta di classe

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  Clima, inquinamento e lotta di classe: la via italiana di Marco Rizzo di Carlo Silvano Marco Rizzo ( Democrazia sovrana popolare ) consacra alle questioni ambientali quasi venti pagine del suo libro Riprendiamoci le chiavi di casa (pp. 81‑99), dove condensa una tesi che ricorre in molti suoi interventi pubblici: la crisi climatica è reale perché l’aria velenosa uccide – “fa venire il cancro”, ripete spesso –, ma l’agenda con cui se ne discute in Europa è scritta dal grande capitale per trasformare la paura in rendita. Il paradosso, sostiene, è che il 70 % delle emissioni mondiali proviene da un centinaio di multinazionali, mentre ai cittadini vengono imposti cappotti termici, auto elettriche e menù a base di insetti; è «un’ecologia di classe» in cui il popolo paga due volte, come contribuente e come consumatore. Da qui discende la proposta di sostituire “ l’economia verde” ( la cosidetta “green economy” ) di mercato con un ambientalismo di Stato fondato su cinque assi. ...

8 e 9 giugno 2025, il referendum da evitare

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  In merito al referendum in programma per i giorni 8 e 9 giugno 2025, teniamo presente che il Jobs Act , approvato nel 2015, porta la firma politica del Partito Democratico , il quale ne fu il principale promotore e sostenitore insieme alla coalizione di centro-sinistra allora al governo. Nonostante le forti opposizioni da parte della destra e del Movimento 5 Stelle, il Partito Democratico difese la riforma come una modernizzazione del mercato del lavoro. Oggi, paradossalmente, lo stesso partito – o parte di esso – sostiene i referendum abrogativi contro quella legge. È giusto interrogarsi sulla responsabilità politica di chi ha prima votato il Jobs Act e oggi lo rinnega. Cambiare idea è lecito, ma agli elettori va riconosciuta chiarezza e coerenza . ( Carlo Silvano )

Prostituzione: la mercificazione del corpo femminile non è e non sarà mai lavoro

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    (Il Gazzettino di domenica 13 aprile 2025)   Prostituzione: la mercificazione del corpo femminile non è e non sarà mai lavoro d i Carlo Silvano Nell’epoca in cui tutto sembra poter essere quantificato, classificato e trasformato in “servizio”, anche la prostituzione rischia di essere assorbita nel linguaggio economico come una voce neutra, un’attività come le altre. La recente introduzione da parte dell’Istat del codice Ateco 96.99.92, che include i “servizi sessuali”, ha riaperto il dibattito con un segnale pericoloso: quello della legittimazione implicita di una pratica che, lungi dall’essere un’attività economica liberamente scelta, rappresenta una delle forme più brutali di sfruttamento e disuguaglianza. In alcuni ambienti, la prostituzione viene proposta come “lavoro sessuale”, in un’ottica di liberalizzazione e regolamentazione. Ma questa visione trascura un dato fondamentale: la prostituzione non nasce da una libera scelta, ma da una condizio...

Il lato oscuro del latte a basso costo

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Il lato oscuro del latte a basso costo di Carlo Silvano Il settore lattiero-caseario italiano, noto per la produzione di eccellenze, (come il Parmigiano Reggiano, il Grana Padano, l’Asiago e il Montasio), nasconde talvolta realtà meno virtuose legate allo sfruttamento lavorativo e alle dinamiche economiche della filiera. In alcune aziende, infatti, si registrano pratiche che penalizzano sia gli allevatori che i lavoratori, spesso immigrati, impiegati nella produzione.​ Qui di seguito vengono proposte alcune note prendendo spunto da un racconto, intitolato “ I quattro amici dell’antico convento ” a firma di Fulvio Badini-Tranchese , e inserito nel libro “ Racconti da leggere davanti a un focolare ” (ed. Youcanprint 2023). Pressione sui prezzi del latte e conseguenze sugli allevatori La grande distribuzione organizzata (GDO) esercita una forte pressione sui produttori per mantenere bassi i prezzi del latte. Questo costringe gli allevatori a vendere il loro prodotto a ...

Occorre evitare di sprecare i soldi e la propria vita

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  Martedì 25 febbraio su "Il Gazzettino" di Treviso è stata pubblicata una mia lettera riguardante gli "scialacquoni" presentati da Dante Alighieri nel XIII canto dell'inferno della "Divina Commedia". Qui di seguito il testo integrale della lettera: Nel XIII canto dell’Inferno di Dante Alighieri, i suicidi e gli scialacquatori sono puniti nella tetra selva dei suicidi. Tra questi, figura Lano da Siena, che dissipò le sue ricchezze fino alla rovina. Questo episodio offre uno spunto di riflessione anche ai giorni nostri: il consumo irresponsabile e lo spreco di risorse sono problemi attuali, con conseguenze gravi sia a livello individuale che collettivo. Viviamo in un’epoca di eccessi, dove il denaro spesso viene sperperato in beni superflui, senza pensare a chi è in difficoltà o alle risorse del pianeta. La società dell’usa e getta promuove un modello di consumo insostenibile, portandoci a sprecare cibo, energia e denaro. Come Dante Alighie...

L’imprenditore e la comunità locale: generare valore attraverso le relazioni

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  L’imprenditore e la comunità locale: generare valore attraverso le relazioni 1. L’impresa come attore sociale Ogni azienda, a prescindere dalla sua dimensione o settore, è molto più di un semplice meccanismo economico. È un attore sociale inserito in un contesto territoriale e umano che influisce direttamente e indirettamente sulla vita delle persone. Un imprenditore lungimirante comprende che il successo aziendale non dipende solo dai numeri di bilancio, ma anche dalla qualità delle relazioni che costruisce con la comunità locale, dalle politiche che adotta verso il territorio e dalla sua capacità di generare valore condiviso. Essere un imprenditore significa avere il potere di influire sul tessuto sociale ed economico di un’area. Questo potere comporta responsabilità, ma rappresenta anche un’opportunità strategica. Un’impresa che investe nella comunità locale non solo migliora il benessere collettivo, ma ottiene vantaggi tangibili per s e stessa. Vediamo al...