Occorre evitare di sprecare i soldi e la propria vita
Martedì
25 febbraio su "Il Gazzettino" di Treviso è stata pubblicata una mia
lettera riguardante gli "scialacquoni" presentati da Dante Alighieri nel XIII canto dell'inferno della "Divina Commedia".
Qui di seguito il testo integrale della lettera:
Nel
XIII canto dell’Inferno di Dante Alighieri, i suicidi e gli
scialacquatori sono puniti nella tetra selva dei suicidi. Tra questi,
figura Lano da Siena, che dissipò le sue ricchezze fino alla rovina.
Questo episodio offre uno spunto di riflessione anche ai giorni nostri:
il consumo irresponsabile e lo spreco di risorse sono problemi attuali,
con conseguenze gravi sia a livello individuale che collettivo.
Viviamo
in un’epoca di eccessi, dove il denaro spesso viene sperperato in beni
superflui, senza pensare a chi è in difficoltà o alle risorse del
pianeta. La società dell’usa e getta promuove un modello di consumo
insostenibile, portandoci a sprecare cibo, energia e denaro. Come Dante
Alighieri ammoniva i suoi contemporanei, così oggi dovremmo riscoprire
il valore della misura e della responsabilità.
L’educazione
finanziaria e il rispetto per le risorse dovrebbero essere principi
fondamentali nella nostra vita quotidiana. Spendere con criterio non
significa privarsi, ma investire con saggezza, garantendo un futuro più
stabile per noi e per le generazioni future.
Spero che questo tema possa trovare spazio nel suo giornale per sensibilizzare i lettori su un problema che riguarda tutti.
Carlo Silvano (Villorba - Treviso)
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