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demansionamento e dequalificazione: è mobbing?

Al giudice del lavoro Massimo De Luca (Tribunale di Treviso), ho avuto modo di porre la seguente domanda: In quali casi, a suo avviso, il demansionamento o la dequalificazione professionale di un dipendente possono essere giustificate come legittima scelta dell’azienda? Non è mai una scelta legittima, a parte la situazione eccezionale in cui il demansionamento può essere attuato col consenso del lavoratore per evitare il licenziamento qualora, all’interno della sua azienda ed in seguito ad una riorganizzazione della pianta organica, venga soppressa la sua figura professionale. Il demansionamento è l’aspetto in cui più facilmente si sostanzia il mobbing: per colpire un dipendente, il datore di lavoro si attiva per togliergli incarichi e mansioni, cerca di piegarlo assegnandogli compiti spettanti a una qualifica inferiore e tenta di farlo sentire solo come un costo per l’azienda; a tutto ciò si aggiunge un deterioramento nei rapporti fatto soprattutto di emarginazione e isolamento.