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Visualizzazione dei post da luglio, 2009

Al mio posto? C'era un'altra!

Altra storia, altro dolore. A scrivermi è una lavoratrice sarda che ringrazio a nome di tutti i frequentatori di questo blog. Denunciare fenomeni riconducibili al mobbing è un dovere e un diritto. E' importante soprattutto dare ad altri la speranza che è possibile affidarsi alla magistratura, così come è possibile avviare concrete forme di solidarietà con i colleghi con l'obiettivo di promuovere una sana cultura negli ambienti lavorativi. Caro Carlo, grazie ancora per l'interessamento, ne avevo proprio bisogno! Avevo già pensato di scriverti direttamente prima di pubblicare qualcosa in bacheca e raccontarti, in breve, la mia storia rispondendo, in sostanza, proprio alle domande del tuo test. Cercherò di essere sintetica... spero! Sono nata in un paesino in provincia di Cagliari e, in questa città, ho studiato conseguendo la maturità classica nel 1983. In seguito mi sono iscritta in giurisprudenza, ma ho dovuto abbandonare gli studi perché - a soli 20 anni - ho perso mio pad

Mobbing ITALIA

Informo che su Facebook è presente il gruppo "Mobbing ITALIA", dove le persone si incontrano per riflettere, parlare delle proprie storie personali e organizzare incontri pubblici, utili anche per promuovere solidarietà e cultura tra i colleghi di lavoro.

La direttrice dequalificata

La storia che segue arriva dal cuore della Sicilia e a scrivermi è una giovane donna iscritta al gruppo "Mobbing ITALIA" (Facebook). Caro Carlo, ho appena letto le tue mail e onestamente descriverti bene il mobbing che sto subendo è per me come aprire la ferita che i miei titolari mi hanno inflitto, ma visto che non voglio che continuino nel loro intento, e anche con altre persone, voglio chiarirti la situazione. Seguirò passo passo tutta la tua traccia di descrizione. Lavoro in un negozio e sono stata assunta in funzione delle mie competenze nel settore, con la promessa - da parte dei miei datori di lavoro - di essere il direttore del punto vendita e gestire il negozio al meglio delle sue potenzialità. Fatto sta che, anziché essere assunta come direttore del punto vendita, per pagarmi meno mi hanno inserito nella ditta con la qualifica di addetta al controllo vendite (quinto livello del CCNL). Io ho accettato questo per andare incontro alle esigenze azie