“Lasciare i terreni incolti: una scelta politica miope che danneggia l'agricoltura e l'ambiente”

 


Lasciare i terreni incolti:

una scelta politica miope

che danneggia l'agricoltura e l'ambiente”

In molti siti internet è apparsa la notizia che, dal 2024, la regione dell’Emilia Romagna attuerà una controversa politica ambientale, utile ad incentivare gli agricoltori a lasciare i propri terreni incolti in cambio di un compenso finanziario. Questa decisione, sebbene possa sembrare allettante a breve termine per alcuni, potrebbe avere conseguenze a lungo raggio che vanno ben oltre il vantaggio economico immediato. 

L’idea di pagare gli agricoltori per lasciare incolti i propri terreni solleva diverse preoccupazioni, soprattutto considerando la dipendenza sempre crescente dalle importazioni di cibo. In un’epoca in cui la sicurezza alimentare è una priorità, una politica che incoraggia gli agricoltori ad abbandonare la professione rischia di minare la sovranità alimentare della regione e dell’Italia. Importare cibo da altre regioni o addirittura da Paesi stranieri non solo comporta costi aggiuntivi, ma rende anche la popolazione vulnerabile alle fluttuazioni del mercato internazionale. 

Inoltre, questa scelta avrà un impatto negativo sul settore dell’agricoltura locale, privando la regione delle competenze agricole che sono state tramandate di generazione in generazione. La perdita di conoscenze e abilità nel settore agricolo non solo indebolisce l’economia locale, ma compromette anche la capacità di affrontare sfide future legate al cambiamento climatico, alle malattie delle colture e ad altri fattori imprevisti. 

Contrariamente a quanto potrebbe sembrare, lasciare i terreni incolti non rappresenta una soluzione sostenibile dal punto di vista ambientale. Il cibo che non verrà più prodotto localmente sarà semplicemente importato da altre regioni o Paesi, comportando l’apertura di nuovi terreni agricoli altrove. Questo spostamento della produzione alimentare non solo annulla qualsiasi beneficio ambientale che potrebbe derivare dall’abbandono dei terreni locali, ma potrebbe anche portare a pratiche agricole meno sostenibili in altre parti del mondo. 

In un’epoca in cui la consapevolezza ambientale è cruciale, è fondamentale adottare politiche agricole che promuovano la sostenibilità, la sicurezza alimentare e la resilienza delle comunità locali. Invece di incentivare l’abbandono dell’agricoltura sarebbe più saggio investire in pratiche agricole sostenibili, incoraggiare l’innovazione nel settore e preservare le competenze agricole tradizionali. 

In conclusione, la decisione dell’Emilia Romagna, guidata dalla Sinistra, di pagare gli agricoltori per lasciare incolti i terreni è una mossa miope che rischia di compromettere la sicurezza alimentare, impoverire il tessuto economico locale e non apportare alcun reale beneficio ambientale. Invece di abbandonare l’agricoltura, la Regione dovrebbe concentrarsi su strategie che promuovano la sostenibilità e preservino le preziose competenze agricole che costituiscono il cuore della tradizione rurale.

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Il presente blog è curato da Carlo Silvano, autore di numerose pubblicazioni. Per informazioni cliccare sul seguente collegamento: Libri di Carlo Silvano

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