Libro sul mobbing: un commento di don Olivo Bolzon
Carlo Silvano ha curato una nutrita serie di agili libri su argomenti molto attuali e corredati da fatti e testimonianze personali. Nella nostra zona è ormai un animatore culturale conosciuto perché in tutti gli ambienti si fa presente, rendendo vivo un messaggio di cui oggi abbiamo bisogno: un serio cambiamento. Ed è proprio in un orizzonte di un cambiamento globale che questa serie di messaggi ci viene offerta. Sottolineiamo il coraggio e il dono che riceviamo da questa serie di libri, che sono strumenti per una cultura alternativa. La loro eleganza invoglia a prenderli, ma è soprattutto il messaggio che può servire a tutti per coltivare e concretizzare la Nuova Speranza.
Mancava ai comuni desideri, alle nostre quotidiane attese, uno strumento culturale a tutti accessibile. Questa Collana è alternativa all’imponente massa di produzione libraria. Sempre gli argomenti attingono alla quotidianità e alla realtà della vita. Sono diari, sono figure umane che si raccontano, sono descrizioni della vita associativa che nella nostra zona formano tessuto quotidiano. Una delle ultime pubblicazioni di Carlo Silvano attiene alla vita di un’associazione che tutti conoscono e che normalmente è immersa nel sospetto e nella curiosità: la Massoneria. Leggendo però i vari interventi si arriva ad interrogarsi intanto sull’esistenza capillare nella nostra società di questa istituzione, ma poi anche sul possibile intreccio con persone e opere che hanno sicuramente un forte impatto sociale.
L’ultima pubblicazione: “Un Lavoratore di troppo. Storie di mobbing nella Marca trevigiana”, si presenta ancor più interessante e probabilmente ancor più attuale, per la nuova situazione che la grande e conclamata crisi ci prospetta.
I due autori - Carlo Silvano e Agostino La Rana - si soffermano a descrivere un triste fenomeno che soltanto chi l’ha provato, sa quanto sia crudele e distruttivo. Si tratta della disumana relazione che schiavizza chi diventa vittima del potere arrogante e ingiusto. E’ frequente questo disastro umano nel rapporto padrone-lavoratore. Leggendo queste pagine ripercorriamo la disavventura di alcune persone che restano vittime, anche se la giustizia umana si è interessata di loro. Ma il mobbing è un mostro che può insinuarsi e operare anche nelle più rispettose istituzioni. Con sorpresa e tristezza, nel breve racconto di don Piero Zardo troviamo certi modi di fare negativi non solo negli ambienti di lavoro, ma anche nelle relazioni all’interno della Chiesa stessa. Se può essere classificato, questo libro, come un libro-denuncia, resta però anche un libro messaggio. Si può riparare e vincere le tentazioni disumane, si può costruire una società alternativa all’attuale. In questo senso anche la grande crisi può essere affrontata come occasione per un cambiamento di stile di vita, per un orientamento che ci porta ad operare per la costruzione di una società di valori umani. E’ in tal senso che sono preziosi questi strumenti: possono essere letti da tutti, non annunciano inevitabili catastrofi, ma invitano a costruire speranza e persuadono che ognuno di noi può essere coinvolto positivamente nella costruzione di questa nuova società.
Il nostro augurio è l’auspicio che nelle scuole, nelle parrocchie, nelle istituzioni sociali e culturali si possa apprezzare questa fatica degli autori e dell’editore.
Possiamo contribuire tutti alla distribuzione e al dialogo che questi fatti invitano a svolgere nella costruzione di un’alternativa fatta di responsabilità nella speranza.
don Olivo Bolzon
San Floriano, 5 febbraio 2009
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